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DEL FRANCO. 149

CLXIII.


Perdesi spesso per un brutto viso
     Robba, che valer può mille ducati,
     E questo s’ha dagl’uomini acciecati
     4Per voler sempre gl’occhi in paradiso.
Quel ladro del Petrarca, che sia ucciso,
     È stato chi ’n cervello n’ha cacciati
     I ricci biondi, i nasi profilati,
     8I labbri rossi, e le boccuccie a riso.
Considerarne si dovría l’effetto,
     Ch’ogni tesoro perchè non sia tolto,
     11S’asconde in luogo che non sia sospetto.
Ma che ne dico più? non è ben stolto
     Chi è di parere e mettesi in concetto,
     14Che potta o culo si somigli ai volto?


CLXIV.


Tengono sempre i principi alla spalla
     I lor paggetti mentre son sbarbati,
     Ma se la barba niente gl’ha guastati
     4Gli mandan dalla camera alla stalla.
I cardinali giocano alla palla
     Per altro verso, e ne’ viaggi usati
     Cavalcan non pur muli scozzonati
     8Ma se ben fusse od asino o cavalla.
Al corpo di san Pietro, quanto a questo.
     Mi mostrano d’avere un gran cervello,
     11E d’intender la patta col bisesto.
Che secondo un proverbio assai bello,
     Per due oncie di peli non è onesto
     14Perderne cento d’ogni buon vitello.