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6 IL VENDEMMIATORE

IX.


    Potrei narrarvi e mille e mille esempi
Per farvi accorte più degli error vostri;
E senza ire a cercar gli antichi tempi,
68Molti ne potrei dir de’ giorni nostri.
Lasso! io so ben quai dolorosi scempi,
Benchè il contrario nella fronte mostri,
Abbia avuto ed avrò del pentir mio;
72Intendami chi può, chè m’intend’io.

X.


    Fortuna, alata il piè, calva la testa,
E con un crin davanti si dipinge,
E un vecchio zoppo che con quei si resta
76Ch’ella si lascia addietro, anco si finge,
Per mostrar ch’è fugace, e che se presta
La man, quand’uom la trova, il crin non stringe,
Ella sen va leggiera più che il vento,
80E il zoppo vi riman, ch’è il pentimento.

XI.


    Ha quel vecchio duo volti; l’un sospira
Guardando indietro il ben perduto e gli anni;
E l’altro piagne, che dinanzi mira
84Non men futuri che presenti danni:
Nella cittade, ove il desio mi tira,
Quei giorni, ch’uom fa tregua con gli affanni,
Dipinta vidi in piazza questa istoria,
88Che scolpita terrò sempre in memoria.