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96 | LA PRIAPEA |
LVIII.
Soldati, ove pensate voi bravare?
In campo forse, o forse ov’alloggiate,
E dove per usanza dimandate
4Fin del zucchero brusco a desinare?
Ladri; che ucciso sia senza tardare
Chi vi dà tanta ladra autoritate,
Se ben fusse la sacra maestate
8Di messer Carlo che ’l facesse fare.
Voi siete i valent’uomini canaglie?
Voi? perocchè le braccia, e ’l capo e ’l petto,
11E di ferro vestitevi e di maglie?
Cancaro vi mangi poichè non l’ho detto.
Or non son io da più nelle battaglie
14Se v’entro tutto ignudo e senza elmetto?
LIX.
Priapo, questa siepe che t’hai fatta
D’intorno all’orto tuo, gliè forte bassa
E facilmente un ladro che vi passa
4Con ogni poco salto vi s’adatta.
Ti maravigli poi se mal ti tratta
Ogni viandante, e i porri ti fracassa,
E se le fave a suo piacere ammassa,
8E tutto dì ti fanno qualche natta.
Però bisogna starci ben provisto,
Che se ’l sa l’Aretino, senza fallo
11Tienti sicuro che ti farà tristo.
Perchè sa fare i salti da cavallo,
Ed ave un culo, ch’io rinego Cristo
14Sè non rompesse un cazzo di metallo.