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IV. - Monti e valli; cenni orografici, geologici ed orometrici. | 63 |
Slavini di Marco. Essi misurano circa 4 Kmq. di superficie e la loro massima altezza sul livello della valle è di 1000 m. Sull’origine di questa immensa distesa di massi calcarei frammezzati da rarissimi pezzi di porfido, melafiro e gneiss non seppero ancora accordarsi i geologi1, come i commentatori di Dante non riuscirono a risolvere la questione se Dante intenda parlare degli Slavini o della rovina del Cengio Rosso nel vicino gruppo Pasubio-Scanupia2.
Considerato geologicamente, questo gruppo ci presenta un predominio del calcare liasico, al quale serve di base solo a brevi tratti la dolomia principale. Le formazioni più antiche sono rappresentate dall’isola triasica di Recoaro. Verso mezzogiorno nelle varie catene parallele si sovrappongono al terreno cretaceo le formazioni basaltiche, assai spesso ricche di giacimenti fossili.
I fenomeni carsici in questo gruppo sono rappresentati prevalentemente dalle doline imbutiformi, dalle voragini e dai corsi sotterranei. É notevole la Speluga di Pialda, voragine spalancata circa per 20 m. di diametro fra la creta inferiore ed il giura superiore sull’acrocoro del Corno d’Aquilio, della quale non si conosce la profondità. Dal suo orifizio sbuffa una corrente d’aria, che, durante l’inverno, scioglie repentinamente la neve, che vi cade d’intorno. Secondo varie tradizioni, i sassi scagliati in essa apparirebbero più tardi alle sorgenti di Montorio, distanti in linea retta 26 Km., oppure alla risorgente dell’Acqua Sagra al Vò d’Avio a 7 Km. di distanza.
Un’altra voragine singolare è il Buso del Vallon a m. 1700 sul mare nella montagna di Malera. Il suo orifizio ha un diametro di 25 m. con pareti perpendicolari fino a m. 40 a 50 di profondità, ove perdura eternamente il ghiaccio3.
- ↑ Nell’opera del Damian, Seestudien (Mitth. d. K. K. geogr. Ges. in Wien 1892) vi è una ricca bibliografia del soggetto; p. 486.
- ↑ Per la questione letteraria vi è una bibliografia quasi completa nella memoria di E. Lorenzi, La ruina di qua da Trento. Trento 1896.
- ↑ Cfr. Nicolis E. Idrologia del Veneto occidentale. Parte 1. Circolazione interna delle acque nella sezione montuosa, sedimentale e vulcanica. (Gruppi del Baldo, dei Lessini e della Posta Campobrun). Studio preventivo. In «Atti d. R. Ist. Ven.» 1895-96.