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IV. - Monti e valli; cenni orografici, geologici ed orometrici. 29

le zone successive, racchiuse fra le curve di livello di 500 in 500 m. diminuiscono di superficie; la penultima fra i 3000 e i 3500 m. ha un’estensione di 61.78 Kmq.; l’ultima, corrispondente alle più alte cime del gruppo dell’Ortler e dell’Adamello, copre appena 0.76 Kmq.

Tanto alla destra che alla sinistra dell’Adige, si mostra eguale il succedersi delle singole zone altimetriche per quello che concerne l’estensione proporzionale; però la regione occidentale che parte dalle sponde del Garda, racchiude maggior porzione di superficie inferiore ai 250 m. e si spinge nei gruppi dell’Ortler e dell’Adamello ad altezze maggiori.

Ciò che stupisce nello studio sintetico della orometria della regione trentina è il vedere come sia esigua la superficie delle zone d’altitudine sotto i 1000 m. e grande quella sovrastante; quella si ragguaglia a soli 1910 Kmq., questa a ben 4420 Kmq. mentre sopra i 2000 m. si hanno 1261 e sopra i 2500 m., più di 406 Kmq. Si ha un’elevazione rapidissima che ci fa sorgere l’idea di grandi muraglioni ripidi ai quali sovrastano dei piani; però, queste cifre hanno un valore relativo, giacchè considerano solo quei versanti dei diversi plessi montuosi, che si trovano entro i confini del Trentino e lo studio completo dei singoli gruppi potrà, almeno in parte, presentarci condizioni differenti.

A dar varietà alla morfologia orografica della nostra regione, concorrono, unitamente all’altimetria, due speciali caratteristiche, che si incontrano proprio su quel suolo dove è adagiato il Trentino.

Anzitutto, a differenza delle Alpi occidentali che non spingono verso il piovente meridionale alcuna diramazione importante, la catena centrale delle Alpi (e quasi altrettanto deve dirsi dell’orientale) moltiplica in modo straordinario le linee e controlinee sul versante italiano con una serie di controspalti, che si rincorrono strettamente serrati l’uno all’altro e rafforzano la frontiera italiana. Oltre a ciò la valle d’Adige, che si può quasi considerare come centro di questa serie di controlinee, presenta alla sua volta un’anormalità che la distingue da quasi tutte le altre vallate alpine. Quest’ultime corrono parallelamente all’asse del sistema montuoso; quella invece