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20 IL TRENTINO.

grafica del territorio della I. R. Sezione di Luogotenenza in Trento del Locchi e De Manincor (Torino 1897, scala 1:75.000).

Esposto così brevemente lo stato della conoscenza del Trentino nel vasto campo delle più importanti discipline che hanno attinenza colla geografia, possiamo soggiungere, come osservazione generale, che le caratteristiche principali della bibliografia geografica del Trentino sono da una parte la ricchezza esuberante di pubblicazioni di piccola mole e di carattere analitico, d’altra parte la povertà se non l’assenza quasi assoluta di opere generali e sintetiche. Ora, se non è difficile il ritrovare le cause di questa seconda caratteristica, comune a gran parte delle regioni italiane e all’Italia stessa, che dopo l’abbozzo di Strabone non ne ebbe alcuno che valesse a superarlo, più facile ancora riesce scoprire il perchè di una bibliografia tanto copiosa.

Questo fatto è in stretta relazione ed in gran parte dipende dalla posizione speciale del paese posto all’estremo lembo della penisola. Esso, come la maggior parte delle regioni di confine linguistico, presenta circostanze tali che concorrono a renderlo campo d’osservazione degli abitanti e degli stranieri ad un tempo e talvolta anche campo di una lotta apparentemente scientifica, che non è se non il riflesso di una lotta, etnica. La Bibliografia del Trentino del prof. Largaiolli, più volte citata, mette in grado di vedere assai chiaramente questo nostro assserto che trova d’altronde ampia conferma nelle bibliografie di paesi posti in simili condizioni, in quella del Bellunese p. e. compilata da Augusto Buzzati (1890) e in quella del Canal del Ferro di Giovanni Marinelli (1894).



    col. III, zona 21, Tione e Adamello; col. IV, zona 21, Trento; col. V, zona 21, Borgo e Fiera di Primiero; col. VI, zona 21, Belluno e Feltre; col. III, zona 22, Storo; col. IV. zona 22, Rovereto e Riva; col. V, zona 22; Sette Comuni; col. III. zona 23, Lago di Garda; col. IV, zona 23, Avio e Valdagno.