Pagina:Il Trentino.djvu/26


II. — Cenni sulla conoscenza geografica 13

alla stregua dell’avanzamento scientifico di quei tempi, può dirsi veramente ottima.

Poche pagine, infine, di Cesare Correnti, pubblicate in un calendario, il Nipote di Vesta Verde, (Anno 1853) quasi completamente ignorato, riproducono con una genialità singolare in forma viva e sintetica la fisionomia della nostra regione, le sue condizioni etniche, politiche e storiche. Nessun’altra opera generale e sintetica noi possediamo, che meriti d’esser ricordata nella seconda metà del secolo1, nella quale si continua quel lavoro assiduo di paziente analisi e di ricerche particolari che dà al Trentino una delle più ricche bibliografie scientifiche.

2. Condizioni speciali del nostro suolo fecero sì che più di tutto vi fiorisse la scienza geologica, sorella prima della geografia. Fu nel Trentino che il Marzari Pencati fece nei primi anni di questo secolo la scoperta della sovrapposizione di roccie eruttive a roccie calcaree, scoperta, che distrusse tutte le idee e le teorieFonte/commento: Pagina:Il Trentino.djvu/354 fino allora ammesse rispetto all’età relativa delle roccie e che sollevò vivissime discussioni.

E fu allora che cominciò un vero ininterrotto pellegrinaggio di scienziati di tutte le nazioni nel Trentino, (specialmente nella valle d’Avisio) talchè oggi esso vanta nelle opere dell’Humboldt, del Marzari Pencati, del Lepsius,2 del Richthofen, del Moysisovics3, del Benecke, del Gümbel, del Rath, del Bittner, del Doelter e del Salomon e in centinaia di minori monografie, un’illustrazione se non esauriente, certo ricchissima, e delle ottime carte geologiche.

Nè poteva esser altrimenti per un paese che è la vera terra promessa della geologia.

Più tardi si iniziarono gli studi orografici. Solo nella seconda metà del nostro secolo per opera degli alpinisti inglesi



  1. Per debito di giustizia non va dimenticato il bel libro di G. Gambillo (Il Trentino. Appunti e impressioni di viaggio. Firenze, 1880) libro che non ha alcuna pretesa scientifica, ma che è uno splendido giornale di viaggio.
  2. Lepsius. Das westliche Südtirol geologisch dargestellt. Berlin, 1898.
  3. Mojsisovics Edmund. Die Dolomitriffe von Südtirol u. Venetien.