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IX — Demografia: Censimenti antichi e moderni; ecc. 237

6. Le condizioni economiche del Trentino, tutt’altro che fiorenti, condannano inevitabilmente l’eccedenza dei nati ad abbandonare la patria.

Il fenomeno dell’emigrazione non è nuovo pel Trentino; anzi se ne deve ricercare l’origine nei primi anni del secolo; allora però era un’emigrazione esclusivamente temporanea delle valli più elevate. Ogni valle aveva, come ha tuttora, un’industria e un’occupazione speciale che caratterizzava gli emigranti.

In Val di Sole prevalgono i calderai (paroloti), nelle Giudicarie gli arrotini (moleti) e i segantini, nella Valle di Non gli spazzacamini, nella Val di Tesino commercianti di stampe che vanno annualmente per un dato tempo nella Lombardia, nella Svizzera, in Germania in Francia ed in Russia. Più tardi, quando in tutta l’Europa si costruirono grandiose ferrovie, i montanari trentini non lasciarono sfuggire quest’occasione e a frotte partirono dal paese natio per arruolarsi ai grandi lavori; e fu un’emigrazione, che recò al paese non pochi vantaggi. Ma vennero gli anni tristi dal 1855 al ’75; una serie di disastri colpì la regione: sparirono i commerci, per le mutate condizioni dei mercati su cui doveano svolgersi, emigrarono con essi le industrie, si ridussero i prodotti del suolo per le vicende che colpivano l’agricoltura. Ed allora all’emigrazione temporanea si aggiunse la permanente che crebbe con rapidità vertiginosa, spingendo a torme i proletari nelle lontane Americhe.

Le uniche notizie dettagliate, che si hanno sull’emigrazione permanente del Trentino, sono dovute alle indagini minuziose e pazienti di un curato di campagna, Don Lorenzo Guetti1.

Egli raccolse in un quadro schematico le cifre, che rappresentavano l’esodo delle popolazioni trentine per l’America durante i primi diciotto anni nei quali questo movimento si è fortemente accentuato, dal 1870 cioè al 1887. Le sue cifre



  1. un curato di campagna (Don L. Guetti). Statistica dell’emigrazione americana avvenuta nel Trentino dal 1870 in poi. Trento, Monauni, 1888,.