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IX. — Demografia: Censimenti antichi e moderni; ecc. 235


5. Avuto riguardo alle diverse professioni degli abitanti, la popolazione del Trentino può dirsi eminentemente agricola. Secondo il censimento del 1890 erano 241.436 — pari al 69% — gli abitanti che attendevano alla coltura dei campi, all’allevamento del bestiame ed all’orticultura. Di questi venivano classificati come indipendenti 40.261, come impiegati, lavoratori e giornalieri 123.085, come membri di famiglia in essa conviventi senza speciale occupazione o come persone di servizio 78.080; questi 40.261, designati nelle statistiche ufficiali come indipendenti, non sono altro che agricoltori proprietari, in grande maggioranza piccoli proprietari. È degno d’osservazione il fatto, che essi sono diminuiti considerevolmente nel decennio 1880-90. Essi sono scesi da 45.144 a 40.261 e, se si pensa al numero straordinario degli incanti annui di stabili nell’ultimo trentennio — dei quali parleremo a suo luogo — si deve concludere che tale diminuzione debba esser stata anche maggiore nei decenni antecedenti.

A fianco dei piccoli proprietari c’è una classe esigua di affittuali e di coloni. Nel 1880 questa classe raggiungeva il numero di 8057. Di questi 2165 appartenevano al distretto di Trento, 2077 a quello di Rovereto (comprese le città), 1620 a quello di Riva, 850 a quello di Borgo. Ai distretti alpini ne appartengono assai meno: 811 a quello di Tione, 364 a quello di Cles, 151 a quello di Cavalese, 19 a quello di Primiero. Non abbiamo cifre in proposito nel censimento del ’90. Data la qualità dei terreni, specie nella zona alpina, il compenso ne è così scarso che la mezzadria non può recar frutti sufficienti pel padrone e pel colono e si riduce ad una lotta, troppo spesso aspra e selvaggia, fra contadino e proprietario.

Nel 1890 ammontavano appena a 8000 le persone, che attendevano unicamente alla coltura dei boschi, e solo a 119 quelle che vivevano della pesca e della pescicoltura.

Alla stessa epoca si avevano nel Trentino 56.071 persone dedite all’industria, 20.620 dedite al commercio, e 27.865, che formavano la categoria comprendente le professioni libere, gli impiegati pubblici, i militari e le persone prive di professione.

La tabellina seguente riassume questi dati: