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vii.Le genti: nazionalità; differenze dialettologiche; ecc. 209

presso Trento e Pressano, non procedettero oltre nelle vallate orientali.

Gli abitatori del Trentino orientale, in questo periodo, pare fossero i Veneti, che la tradizione ci fa apparire ad Aquileia vicini agli Euganei. Essi entrarono nel Trentino o per la valle della Brenta o a traverso l’altopiano dei Sette Comuni. Nella regione nostra si estesero da oriente a occidente lasciando traccie di sè oltre che a Ospedaletto, a Borgo, a Strigno, a Levico e a Pergine, anche a Civezzano, Albiano e Meano e verso S. a Povo e Vattaro.

Oltre alle traccie della civiltà ligure ed itala il Trentino conserva numerose quelle della civiltà etrusca. Ne fanno larga testimonianza la necropoli di Vadena, il sepolcreto di Meclo, il ripostiglio di Dercolo, quello di Caldaro, gli oggetti d’arte rinvenuti in essi e in altri luoghi come ad esempio la situla di Cembra e i manichi di pugnale di Meclo con iscrizioni etrusche. D’onde e per quale via gli Etruschi sieno venuti in Italia è questione delle più ardue e dibattute; chi li vuole scesi dalle Alpi, chi approdati dall’Oriente alla costa occidentale della media Italia. Del pari è incerto se nel Trentino essi sieno penetrati per necessità di espansione, o come fuggiaschi di fronte ai Galli.

Del resto non è tanto sulla designazione dei vari popoli in corrispondenza cogli oggetti ritrovati che ci importa fermar l’attenzione, perchè tale designazione è ancora — allo stadio attuale della scienza — basata sopra congetture, ma sul fatto che tutte le stazioni archeologiche trentine trovano riscontro nei depositi coevi italiani e attestano una civiltà comune colle stazioni italiche.

Dopo gli Etruschi giungiamo finalmente al periodo storico: con esso si affacciano alle porte della nostra regione i Cenomani, appartenenti a quella schiatta gallica che dovea mutare considerevolmente le condizioni etniche e linguistiche di gran parte della penisola italica. Pare che i Cenomani sieno venuti nel Trentino risalendo dalle valli dell’Adige o del Chiese; essi, però, benché di stirpe gallica, aveano indole più mite dei Galli, si accomunarono coi Veneti e divennero presto alleati dei Romani contro i proprii connazionali.