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vi. — Il clima del Trentino. | 199 |
Nella val d’Adige, ad Ala (988 mm.), a Rovereto (1040 mm.),
a Trento (1025 mm.), le medie annue di precipitazione oscillano
fra un metro e un metro e 40 mm., mentre, internandosi
ed elevandosi vieppiù nella vallata dell’Adige, a S. Michele
(951 mm.), a Bolzano (700 mm.), a Faedo (980 mm.) e nelle
valli laterali, a Corredo nell’Anaunia (924 mm.), a Cavalese
nella Val d’Avisio (837 mm.) le medie annue si abbassano
notevolmente sotto i 1000 mm. Nel fondo delle vallate alpine,
nei luoghi molto elevati, la pluvìosità aumenta di nuovo e a
Taio, posto all’altezza di m. 1580 sul mare, si ha una media
annua precipitazione di 1006 mm. Tale differenza dipende dal
fatto che, mentre le regioni montuose più esterne sono aperte
ai venti umidi che provengono dal mare, le parti interne delle
ragioni montuose e le insenature laterali non permettono facile
accesso ai venti apportatori di pioggia. Il fenomeno della
diminuzione della precipitazione, constatato nell’Anaunia, nella
valle d’Avisio e nella parte superiore del bacino medio dell’Adige,
si ripete alla sua volta nelle vallate tirolesi, dove la
Val Venosta, fra Schlanders e Naturns, e la Valle dell’Eisack
sotto Bressanone formano delle vere oasi di modesta precipitazione
(500-600 mm.) in mezzo a zone di elevata piovosità
(900-1000 mm.) Questo corso delle isoiete, delle linee cioè
della medesima quantità di pioggia, conferma pienamente l’opinione
sostenuta dal Penck1 sulla distribuzione delle precipitazioni
nel bacino dell’Adige; «che la pioggia aumenta
nella pianura del Po avvicinandosi alla montagna, cresce sensibilmente
sul declivio della stessa e diminuisce verso l’interno
delle valli; nelle singole valli poi va aumentando, sui poggi
delle stesse, coll’aumentare dell’altitudine.»
In generale nella val d’Adige le pioggie sono portate dalle nubi provenienti dal S.; così corre nella valle il proverbio:
«Quando le nuvole le va a Verona (s.)
to la zapa e va’, laora.
Quando le nuvole le va’ a Bolzan (n.)
tò la cesta e va’ per pan»2.