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V. — Le acque: fiumi e torrenti; sorgenti minerali; ecc. 169


il torrente ohe clà luogo alla cascata del Varrone. Il lago di Tenno agghiaccia raramente. Nel freddissimo febbraio dell’inverno 1890-91 presentava alla superficie una temperatura di 5°30, tanto da far pensare all’esistenza di sorgenti calde sotterranee.

Un modello di lago vallivo costrutto, da sbarramento morenico ci è dato dal Lago di Ledro. Si trova a 655 m. sul mare e a 590 sul Garda, dal quale dista pochi chilometri in linea retta. (Lat. 45° 53’; long. 28° 25’ E. F.). Ha una forma molto articolata; il suo asse longitudinale misura 2.8 Km.; la sua massima larghezza è di 1.5 Km.; la superficie di 2.18 Kmq. La profondità massima, che secondo il Pavesi doveva essere di solo 6 m., risultò al Damian, che fece nel lago una numerosa serie di scandagli, di m. 47.6. Il suo volume è di Kmc. 0.0712, la media profondità di m. 32.6; l’angolo medio di pendenza di 9° 14.

Esso deve la sua origine ad una serie di terrazze di alluvione glaciale, sovrastanti alla dolomia, terrazze che anticamente dovevano estendersi su per tutta la valle e che l’erosione deve aver successivamente distrutte, portandole giù ed ammucchiandone il materiale davanti alla stretta gola nella parte inferiore della valle. Così il lago ci si presenta fiancheggiato da montagne dolomitiche a picco, mentre ad E. non è chiuso che dalla diga costituita dalla morena alluvionale. L’argine, che, trattenendo l’acqua, diede origine al lago di Ledro, venne a poco a poco rotto dall’efflusso dell’acque e la spaccatura andò lentamente approfondendosi fino a raggiungere 60 m.

Parecchi sono gli affluenti di questo lago: a N. il torrente che scende dalla valle di Concei, ad E. il torrente Marangla, a S. il torrente Sut e parecchi altri ruscelli. L’emissario del lago, che ha inciso nel mezzo, a gradinate, la diga che lo trattiene, è il Ponale, che si versa nel Garda da un’altezza di circa 100 m. Il lago di Ledro gela completamente l’inverno. Negli ultimi anni si fecero in esso numerose seminagioni di pesci.

Finalmente appartiene per una piccola parte al Trentino, e precisamente al bacino del Sarca, il lago di Garda (lat. 45° 40 long. 28° 2l’ E.), il più grande dei laghi prealpini italiani.