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162 | il trentino. |
rarne il deflusso, scaturisce, secondo le supposizioni abbastanza, fondate dei contadini, nella Valle del Centa, alla base d' un ripido canalone (che solo in tempi piovosi è percorso dall’acqua e si chiama Vallenpach), alla distanza dal lago di Km. 2.6 in linea retta. Il corso del Vallenpach, dalle sorgenti disposte sulla roccia quasi a piceo sino allo sbocco nel Centa, è brevissimo ed è utilizzato come forza motrice presso il casolare denominato Valle.
Il lago di Lavarone ha tutte le caratteristiche di un lago carsico. La sua temperatura — misurata nell’Ottobre 1897 — offriva la strana caratteristica degli strati abissali (a 15 m.) più caldi di quelli immediatamente soprastanti; tale anomalia nell’andamento termico è da attribuirsi probabilmente alla decomposizione delle materie vegetali (rami, tronchi, ecc.), che si trovano sul fondo e forse anche a polle sotterranee con temperatura fra i 6° e i 7°. Il suo colore corrisponde al Vili Forel; la sua trasparenza era, il 28 Luglio 1897, di m. 2.80.
Una leggenda che si riferisce al laghetto, abbastanza nota fra i contadini del luogo, appartiene a quel ciclo di leggende lacustri, che spiega l’origine dei laghi colla sommersione, per opera, della potenza divina, di un paese, di un bosco ecc., in causa dell’iniquità dei loro abitanti o proprietari. Di questo tipo è la leggenda del lago di Cavazzo in Friuli; quella del lago di Santa Colomba nel Trentino. La leggenda di Lavarone narra di «due fratelli, che avevano una fiera lite per il possesso di un bosco. Dio per punirli una bella notte fece precipitare l’oggetto delle loro aspre contese in una voragine, che subito si riempì d’acqua, formando così il lago, il quale porta ancora sul fondo, quasi ad ammonire i malvagi, gli alberi che causarono la rovina.»
Nella Valsugana propriamente detta, fra Borgo e Levico, esistevano due laghi, il lago dei Masi e il lago Morto. Attualmente ci sono dei campi e prati leggermente paludosi. A NE. di questi, nel bacino del Cismone, giaceva il Lago di Rebrut o Lago Nuovo, svuotato quasi completamente durante le innondazioni del 1882 e del 1888.
La storia di questo lago merita d’esser brevemente ricor-