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Sulla portata del Sarca non ci è stato possibile raccogliere notizie esatte.

Dalla direzione dello stabilimento ittiologico di Tortole vennero fatte dello osservazioni termiche nelle acque del Sarca, nel punto dove esso sbocca nel Garda. Da esse si può dedurre: che le acque del Sarca arrivano nel più crudo inverno tutt’al più a 3°75 C. e nel massimo caldo estivo 17°50 C.; e che nella stagione estiva segnano una curva termica giornaliera costante, discendente dalla mezzanotte al mezzogiorno, ascendente dal mezzogiorno alla mezzanotte.

Il Sarca si presenta con tutte le caratteristiche di un fiume nella pianura sovrastante ad Arco; da Ceniga (116 m.) al Garda il suo declivio è di 5 m. al Km., è solcato da ponti di discrete dimensioni ed il suo letto ha un’ampiezza ragguardevole e potrebbe benissimo esser percorso da barche. Si sa del resto che nel 1200 e nel 1300 esisteva sulle sue rive un porto, dove gli uomini di Calavino, Madruzzo e di Lasino aveano il diritto di caricare e scaricare le loro merci1. Nel corso superiore esso è un torrente, non solo per la sua media pendenza, ma per le cascate frequenti e per le orride e profonde strette nelle quali scorre.

Sul Sarca fu scritto un poemetto latino dal Bembo2.

9. Abbiamo notato come l’alta valle del Chiese non sia, morfologicamente, se non la continuazione della Val Rendena.

Ora questa parte, che costituisce il bacino superiore del Chiese appartiene al Trentino con una superficie di 413.49 Kmq. che si ragguaglia press’a poco alla terza parte dell’area totale del bacino (Kmq. 1590). Il limite di displuvio del bacino superiore è dato dalla linea, che parte dal Croz di Lares (3354 m.) all’estremità NE. della valle di Fumo, e corre, come fu detto parlando del bacino del Sarca, dal M. Tremalzo (1975 m.) al M. Gingia (1670 m.), al M. Stimo (1467 m.), al M. Zingla (1497 m.), al P. di Fobiola (961 m.), al M. Spino (1486 m.), attraversando in fine le colline moreniche della sponda occi-



  1. Dal Ri. Op. cit.
  2. Cfr. Mai. Specilegium. Vol. VIII, p. 89. — 1842.