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V. — Le acque: fiumi e torrenti; sorgenti minerali; ecc.. 127


da Trento a Verona; ciò dipende dal fatto, che nel bacino dell’Adige, a monte di Trento, prevalgono le roccie cristalline, le quali forniscono il felspato roseo, l’augite verde e i granelli di pasta felsitica, che caratterizzano le sabbie del fiume fino a Trento, mentre a S. di Trento predominano le roccie calcaree.

Nell’Adige è notevole la variazione di colore constatata nelle sabbie profonde. Queste hanno un colore verdiccio o grigio freddo, che differisce assai dal colore delle moderne e superficiali. La spiegazione di tale varietà di colore va cercata in fenomeni chimici della riduzione o dissodazione. Come varia secondo i mesi la quantità di materia sostenuta in sospensione nelle acque dell’Adige, così queste variano anche per la composizione nei diversi mesi dell’anno, mentre si ritengono costanti rispetto alla composizione, le acque dei fiumi, che escono dai grandi bacini lacustri.

Ci resterebbe a dire qualche cosa dell’Adige sotto l’aspetto antropogeografico: delle arginature, dei cambiamenti di letto, che esso subì per opera dell’uomo e dei ponti, che uniscono le sponde. Ma pel primo argomento preferiamo rimandare il lettore alle molte memorie 1 di carattere tecnico, riassumendo solo le notizie di maggior conto, riguardanti il territorio trentino in questo secolo; pel secondo ci limiteremo a dare gli elementi dei principali ponti, che traversano l’Adige nel territorio trentino, omettendo di parlare di quelli del bacino superiore e di quelli grandiosi di Verona e della pianura veneta in genere.

Un rilievo topografico e idrotecnico del fiume fu fatto negli anni 1803, 1804 e 1805 per ordine di Francesco I. Ma, sopravvenuta nel 1805 l’invasione francese, i lavori furono sospesi. Furono ripresi nel 1813 e, dopo che fu stabilito un piano di regolamento, l’imperatore vi assegnò una dotazione annua di 30.000 fiorini. I lavori furono iniziati nel 1817 e suddivisi in tre parti secondo i circoli di Bolzano, Rovereto e Trento. Se non che, le rettifiche operate nella sezione supe-



  1. Vedi nel Weber von Ebenhoff (op. cit.) una ricchissima bibliografia del soggetto.