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vertice allo sbocco del fiume. Racchiude più di ¼ del bacino e quasi la metà del corso. Solo un terzo di esso giace nelle Alpi, occupando la schiena murale delle stesse.

Secondo i Cenni monografici la portata minima dell’Adige alla pianura è di mc. 100 al secondo, la media di 220, la massima di 2500. A Trento 1 la massima magra assoluta del periodo 1862-1890 si verificò nel Gennaio 1885 e ad essa corrispose una portata di 72 mc. La portata media è di 322 mc. La massima piena si ebbe a Trento il 10 Settembre 1882 e ad essa corrispose una portata di 2305 mc. al secondo, portata, che sarebbe salita a 3305 mc. se non lo avessero impedito le varie rotte delle arginazioni. La portata media delle massime piene è di 1095 mc. al m. s.

Lungo l’Adige sono numerosi gli idrometri: nel territorio trentino ce ne sono 18. Il primo è quello al confine del distretto di Bolzano, che ha lo zero a m. 206.368; l’ultimo quello al ponte di Sacco collo zero a m. 166.397. Dalle operazioni fatte nel periodo 1862-90 risulta che il livello medio dell’Adige è di m. 1.08 sopra lo zero degli idrometri, che in media giacciono a due metri sopra il fondo delle acque.

Nel periodo della magra assoluta (Gennaio 1885) il livello era a m. -0.45 all’idrometro di S. Lorenzo presso Trento.

Il livello massimo constatato si ebbe al 18 Settembre 1882 con +6.11 sopra l’idrometro di S. Lorenzo. Il mese dell’anno, in cui si hanno le maggiori magre è il Febbraio, al quale seguono il Marzo, il Gennaio, il Dicembre, l’Aprile. In tutti questi mesi il livello del fiume è sotto la media assoluta; nel Maggio il fiume comincia ad elevarsi sopra il medio livello, sotto il quale ritorna alla fine di Ottobre. I massimi elevamenti del livello avvengono nei mesi di Settembre e Ottobre.

Terribili sono i disastri, che le rotte dell’Adige arrecano nel corso inferiore, dove esso scorre come un fiume pensile; ma non meno gravi sono i danni, che funestano di frequente il Trentino. Secondo il Biadego si ebbero a Legnago, dall’anno 589 al 1883, ben 238 inondazioni, delle quali il 60% in primavera, il 33% in autunno, il 7% in estate. Le piene autun-

  1. Dati dell’Ing. Appollonio di Trento citati dal Weber V. Ebenhoff.