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donazzo, per ridiventare poi chiara ed evidente a libeccio in prossimità di Trento. Tagliando a mezzo quest’ultima, tale linea corre dapprima da libeccio a greco sulla collina di Cognola nei pressi della città, s’innalza rapidamente a 1096 m. col monte Calisio e si mantiene quasi sempre alla stessa altezza, toccando il Corno (955 m.), il M. Gallina (946 m.), il Doss delle Greve (989 m.), il Doss dei Brusadi 891 m.), il M. Gorsa (1039 m.), si abbassa al lago di Lases (639 m.) che divide per metà, e si rialza subito alla vetta del M. Serra (1517 m.); piega bruscamente da maestro a scirocco, abbassandosi al Passo delle Piazze (1067 m.), per raggiungere l’altezza di m. 1957 nel gruppo di Costalta; si inflette di nuovo verso greco fino alla Cima Vasoni (2312 m.), detta Rochjoch dai Mocheni — punto più settentrionale dell’intero bacino — e quindi corre decisamente da N. a S., sfiorando la Cima di Palù (2032 m.), la Cima delle Scalette (2205 m.), la Cima di Sette Selle (m. 2396), il Sassorotto (2321 m.), la Sopra Conelle (2308 m.), il Laiton (2383 m., detto Gronlaìt dai Mocheni) e il Fravort (2234 m.); si volge quindi nella direzione da levante a oriente, toccando la Panarotta (2002 m.) e la Cima d’Orno, attraversa indecisamente le colline e il piano di Pergine; risale dalla collina di Susà alla Terra Rossa (1736 m.), al Chegul (1471 m.), e scende perpendicolare alla valle dell’Adige in un punto, che si trova rimpetto al paese di Ravina; e va quindi a ritroso del fiume per circa 3 Km. fino alla foce della Fersina.

Fatti speciali, sui quali avremo occasione di tornare nel corso del presente lavoro, ci impediscono di dare a questa linea da noi tracciata un valore assoluto e definitivo. Fu anzitutto constatato che nei periodi di piena il lago di Lases, posto nell’insenatura fra il M. Gorsa (1039 m.) e il M. Serra (1517 m.), sommità tagliate dalla linea di displuvio, scarica le sue acque, parte nel versante dell’Avisio e parte in quello della Fersina. Ma non è altrettanto sicuro che ciò avvenga (per via sotterranea) anche nei tempi normali. Un problema simile si presenta per il Lago Santo, che, oltre a un canale di scolo superficiale verso l’Avisio, pare dia origine a sorgenti disposte nel bacino della Fersina.