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Capitolo Quinto.


Le acque: fiumi e torrenti; sorgenti minerali; laghi e paludi; pesca e pesci.


A. Fiumi e torrenti. 1. Il mare di Venezia la cui area di terreno scolante si ragguaglia- a 122.500 Kmq., è il bacino di ricevimento dell’acque del Trentino, che ad esso affluiscono coi bacini minori dell’Adige, della Brenta, del Po e della Piave.

L’Adige, che appartiene al Trentino nel suo corso mediano, costituisce il principale bacino idrografico della regione e ne occupa la parte centrale; ad occidente dell’Adige vi sono gli importanti bacini del Sarca e del Chiese, ad oriente il bacino dell’Astico e quello dell’alta Brenta dalla sorgente fino alla stretta di Primolano, con parecchi confluenti, che nascono nel Trentino e si versano in esso solo sul territorio veneto, e finalmente pochi rigagnoli che confluiscono nella Piave.

Il Trentino, nei suoi limiti di regione storica, non abbraccia un completo sistema fluviale, ma solo porzioni più o meno estese, più o meno ben marcate di bacini. Per questo la descrizione idrografica della regione trentina è piuttosto complicata e difficile; noi nella nostra esposizione, cercheremo di dare per ogni fiume importante dei ragguagli completi, estendendoci maggiormente per la parte che riguarda il Trentino e soltanto riassumendo ciò che spetta il corso dei vari fiumi, dal confine politico — il che press’a poco equivale al limite delle Alpi — fino al mare.

L’idrografia fluviale del Trentino è ricca di vari tipi: possiede l’Adige, che è un fiume di primo ordine; vicino ad esso, dei tipi di fiume di second’ordine, come il Sarca; poi dei corsi d’acqua, che devono definirsi come fiumi-torrenti, e che spettano a quello, che il Marinelli vorrebbe chiamare tipo friulano, fiumi lavoratori, che sboccano dopo breve corso in spianate costituite da materiale d’alluvione, con letti enormi, quali la Brenta e forse anche l’Avisio e il Noce.