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PREFAZIONE.
Debbo al lettore poche parole sul modo ond’è condotto il mio lavoro e sul suo intento.
Chi s’accinge a studiare la geo-fisica e l’antropogeografia del Trentino si abbatte in due gravi difficoltà: la prima e costituita dalla sproporzione esistente nel materiale bibliografico, che deve servire di substrato: ricchissimo per certi argomenti, per altri estremamente povero; la seconda dipende dal tipo speciale di questo materiale bibliografico, in cui sono frequenti le traccie di lotte astiose e passionali.
In mezzo a questi ostacoli ho cercato di tenere, la retta via. Dove scarseggiavano le notizie ho fatto del mio meglio per procurarmele ex novo; ho tentato piccole inchieste statistiche e non ho risparmiato viaggi per prender cognizione esatta di fenomeni fisici. Di più avrei potuto fare, specialmente nel campo statistico, se non ci fosse nel nostro paese, e nei privati e negli enti morali, una tal quale ritrosia a confidare al dominio del pubblico dati, fatti e notizie.
Più grave il secondo ostacolo del primo; giacchè non è chi non sappia quanto sia arduo parlare spassionatamente del proprio paese, anche in condizioni normalissime; ed io aggiungo che è opera sommamente ardua, quando si ha a che fare con un paese, che molti grandi, e stranieri e italiani, hanno salutato con le più affettuose espressioni, e centinaia di pigmei hanno attaccato con basse e volgari invettive, tentando di falsarlo nei suoi sentimenti e nella sua vita. Per non urtare in questo in-