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52 Capitolo III.

rono le parole εἶδος e ἰδέα1 crede di poter inferire: che difficilmente si possan mantenere per le idee platoniche le conclusioni tradizionali da Aristotele in qua, cioè che esse sieno realtà soprasensibili esistenti di per sè (χωριστά); che in nessuno degli scritti platonici posteriori al Teeteto si trova nulla che costringa a intendere l’idea in alcun altro senso che non sia quello del fondamento ed appoggio oggettivo di ciò che ci si rappresenta in universalità concettuale2; che l’esistenza separata, che alle idee si vuole attribuire, negli ultimi dialoghi ce l’aggiungiamo noi, cui il suono del vocabolo ricorda il significato ch’esso ebbe nei precedenti3; in una parola, che le idee negli ultimi dialoghi non sono più forme ma concetti, qualcosa di molto simile alla teoria di cui si dà vanto ad Aristotele. Si può giungere fino a questo punto? Perchè io nol creda si vedrà più oltre in questo stesso capitolo.

2. I dialoghi di Platone non s’intendono a dovere a leggerli soltanto una volta. Essi rappresentano processi intellettuali che non è possibile sufficentemente apprezzare senza aver prima un’idea sommaria di tutto il loro svolgimento. Ogni nostra scoperta del resto, ogni nostra speculazione è prima intuita che provata: la intuizione sarà più deficente, la speculazione sarà più piena, ma certo è che nessuno consapevolmente volle mai ciò di cui non era in qualche modo consapevole.



  1. Neue Untersuchungen ueber Platon, specie pp. 91 sgg. e più oltre nel lungo capitolo intitolato: εἶδος, ἰδέα und verwandte Woerter in der Schriften Platons, pp. 228-336. Cfr. le giuste osservazioni in contrario del Gomperz (O. c. I, pp. 596-97).
  2. O. c. p. 319: “als den objectiven Grund und Halt des in begrifflicher Allgemeinheit Vorgestellten„. Aggiunge però tra parentesi: “wobei die Feststellung ihrer genaueren Bedeutung noch als ungelöste Aufgabe vorschwebt„.
  3. Ibid. p. 241. Nell’altra sua opera, Platon, I, pagina 577, il Ritter nega l’attendibilità di questa teoria anche per questi dialoghi; e in ciò dissento totalmente.