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42 Capitolo II.

e quelli che ci prestano liberi servigi? i mercanti? i salariati? Neppur questi si arrogheranno l’arte regia. E i banditori e gli altri ufficiali del governo? No, essi non sono i reggitori dello stato, ma i ministri dei reggitori (cfr. p. 260 E). Eppure s’era sospettato che i competitori li avremmo trovati in questa classe. Resterebbero i divinatori, i quali, come interpreti degli Dei che si vantano di essere, esercitano pure un’arte servitoresca; e finalmente i sacerdoti, che pur essendo in sostanza servi e ministri, sono tenuti in grandissima considerazione e se la pretendono tanto da gareggiare in qualche luogo col re stesso (p. 290 E).

Ma insieme con questi ecco avanzarsi in competizione con l’uomo politico un’altra gran turba variopinta. Sono i sofisti. Questi dunque bisogna esaminare in che differiscano dagli uomini politici (p. 291 C). Ora poichè il sofista è stato definito nell’altro dialogo, resta qui da determinar l’altro termine. Quante specie vi sono di reggimento politico? Tre: monarchia, governo di pochi1 e democrazia: ma poichè le due prime si possono dividere ciascuna in due sezioni, una buona e una cattiva, così abbiamo cinque forme: governo regio, tirannia, aristocrazia, oligarchia, e democrazia (p. 292 A)2. Ebbene, questa distinzione è fatta sul criterio dell’uno o dei pochi o dei molti, della ricchezza o della povertà, del volontario o del coatto, con leggi o senza leggi, tutte cose che non hanno che fare per decidere se uno di questi governi sia quel buono. Il criterio della scelta è la scienza; abbiamo infatti già detto che la politica è una scienza, ed è scienza insieme critica e dominativa3; bisogna dunque vedere in quale di queste forme di governo si trovi questa scienza: solo allora si potranno eliminare dal tipo del savio reggitore, che cerchiamo, coloro che si fan credere politici ma non lo



  1. Per questa nomenclatura veggasi la nota a questo luogo.
  2. Cfr. p. 302 C e segg.
  3. Cfr. la nota a questo luogo.