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390 L‘uoMo politico. Socr. c:iov. Quale? For. Che (queste due virtù) sono in certo modo nemiche assai l una dell'altra, e in molte cose hanno posizione contraria. Socj*. giov. Come dici ? For. Un discorso niente affatto dei soliti. In- C fatti si suol dire che tutte le parti della virtù siano amiche tra di loro. Socr. giov. Sì. For. Esaminiamo dunque, ponendoci veramente attenzione, se questo è così semplice, o se per lo contrario vi è di esse qualche parte che sia differente dalle parti sue affini (i). Socr. giov. Sì; e vorresti dire come si ha da esaminare ? For. In tutte le «ose s'ha da cercare quanto c’è in esse che diciamo bensì bello, eppure lo dividiamo in due specie contrarie tra loro. Socr. giov. Dì anche più chiaro. For. L'acutezza e la velocità, sia nei corpi, D sia nelle anime, sia nell'emissione della voce, (l) 2'xojjùtftci' S)j... nóreQOV oCxtog ùn/.oìw (irti mino, ì} Truvitìg /tùZAor aiitwi> t/tt Aiuipogàt’ totj ^vyycviaiv F; ri; Cosi anche il Campbell e il Burnet, ma manca il soggetto di fx** che dovrebbe essere ri, nè si può sottintenderlo con m)rwv, e l’esempio che il Campbell cita di p. 285 E non torna affatto (ivi aitùiv non aspetta alcun ri, ma va costrutto Trcpt rov aórùv). i\ non voler perciò emendare in fg ri ri, che torna molto duro, sebbene la posizione enfatica dell’ultimo ri avrebbe la sua buona ragione, non resta che tornare alla congettura dell'l Ieindokk, t%ov... turi ri.