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L'uomo poliiico. 383 le quali cose chi sappia in qualche modo al più presto separare, potrà quindi mostrare nudo’ e solo di per sè colui che da noi è cercato (I). ' Socr. giov. È chiaro che bisogna provarci di far ciò in qualche modo. For. Se non è che per la prova, egli si mostrerà certamente. E ci faremo a chiarirlo per mezzo della musica. E ora dimmi... t Socr. giov. Che cosar For. Della musica abbiamo noi un qualche B apprendimento, e così in complesso delle scienze relative a pratiche manuali? Socr. giov. L'abbiamo. For. E che poi? (Sapere) alla nostra volta quale di queste ci conviene imparare e quale no, forse * diremo che sia una scienza anche questa che tratta appunto di ciò, o cosa diremo? ^ Socr. giov. Così: diremo che sia. For. Saremo dunque d'accordo che questa è diversa da quelle là? Socr. giov. Sì. For. E diremo che nessuna di esse deva comandare a nessun’altra? o che quelle devano a questa? o che questa come tutrice deva coman- C dare a tutte quante le altre? (i) & di} 1ivi r(tótiii (inaici ttg <t:toutoì^iov Atleti yvftvòv y.aX uóvov éxelvov xaù abxòv tòv £ijrov(ievov brp' lj/iùv. II Campbell seguito dal Joweit, dal Madvic (O. c- p. 389, che però non lo cita) e dal Burnet accentua tlvt e fa il periodo interrogativo. La ragione del mutamento è l’opportunità di dare una miglior ragione di essere all’aggettivo (fftora. Per il senso è indifferente. 384 L'