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358 L'uomo polìtico. dire essere la sola retta costituzione; e quante altre se ne nominano, bisognerà ammettere che non sono legittime, anzi che non sono affatto ma imitano questa, quelle che diciamo ordinate bene, bene, le altre peggio. Socr. giov. Il resto, o forestiero, pare sia stato detto acconciamente ; ma che anche senza leygi si abbia a comandare, è stato un po' grave ad udirsi. For. Mi hai prevenuto per poco, o Socrate, 391 nell'interrogarmi; perocché io stavo per interrogar te di questo, se lo approvi tutto, o se qualche punto di ciò che si è detto ti è ostico: così ora è chiaro che vorremo esaminare questo appunto, il buon dritto di quelli che comandano senza leggi- Socr. giov. E come no ? For. Per un certo rispetto infatti è chiaro che la legislazione appartiene aU'arte regia; il meglio di tutto però non è che le leggi si faccian valere, ma che si faccia valere l’uomo regio che ha intendimento. Sai perchè? Socr. c-iov. Come vuoi dire? For. Perchè la legge non potrebbe mai ordi- B nare con tutta precisione ciò che è il meglio e il più giusto per tutti comprendendo insieme ciò che è più conveniente (l). Perocché le disuguaglianze e degli uomini e delle azioni e il non (1) Cfr. Arist. Poi. Ili 10, che tratta pure questa questione, con preferenza, ancorché non assoluta, per le leggi e con opportuni temperamenti.