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L’uomo politico. 355 governo) accada che si trovi la scienza del reggere gli uomini, che è presso che la più difficile e la più grande a procacciarsi. È necessaro infatti di vederla, acciò possiamo conoscere chi si deve escludere dal (tipo del) re savio, di quelli che presumono bensì di essere politici e la dànno ad intendere a molti, ma non lo sono in alcun modo.
Socr. giov. Bisogna infatti far così come il ragionamento ci ha prescritto.
For. F’orse dunque pare che la moltitudine E nella città sia capace di procacciarsi questa scienza ?
Socr. giov. E in che modo?
For. Ma, o che in una città di mille uomini sarà possibile che un cento o anche cinquanta se la procaccino sufficentemente?
Socr. giov. Sarebbe allora proprio la più facile di tutte le arti. Poiché sappiamo che su mille uomini neanche di bravi al tavoliere, da paragonarsi a quelli degli altri Greci, se ne potrebbero mai trovar tanti, nocche tanti re. Colui infatti che ha la scienza regia, sia che comandi, sia che no, giusta il discorso di primanota, conviene parimente chiamarlo regio.
For. Te lo sei ricordato a proposito. E Conseguente a ciò mi pare sia che il retto reggimento si deva cercare in uno o in due o in pochi affatto, quando pur ve n’abbia uno retto.
Socr. giov. Non v’ha dubbio.
- ↑ Come s’è detto già a pag. 259 AB.