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344 L’uomo politico. I) Socr. giov. Anche questo mi par di capir) For. E ciò che fornisce i corpi a tutte quest ' cose, dai quali e nei quali lavorano le arti tutte che abbiamo nominato, specie multiforme c|ic è il prodotto di molte altre arti, non lo porremo per sesto (i)? Socr. giov. Di quali cose parli? For. Dell'oro, dell’argento e di quant'altro si scava nelle miniere, c di ciò che l’arte del 1,.. gnajuolo e quella del recidere (2) in generai- provvedono all’arte che edifica o a quella che intreccia, e ancora (di ciò che) l'arte di scortec- E dare le piante e quella del cuojajo, che leva la pelle dei corpi animali, e quante altre ce ne sono congeneri, che lavorano i sugheri e i papiri c le corde, procacciano per fabbricare da spera; semplici specie composte. E tutto ciò lo chiameremo con un nome solo, il possedimento (1) Può parer strano che la materia sia qui posta in sesto luogo dopo delle cose che di essa si fanno; ed infatti Platone poco dopo fp. 289 B) si corregge; ari ogni modo nè pare che. in questa enumerazione >i sia alcun ordine rigoroso e prestabilito, nè qui si penfn alla materia in senso filosofico, ma ai materiali, o :i quelle che si chiamano nel linguaggio economico materie prime (tò nQuitoytt'ie: xiijpa), — tanto è vero che questa specie la si dice prodotto (fxyovov) di molte aiutarti. Non ha dunque niente che fare con la recettricc delle forine di cui tratta il Timeo : molte anzi delle cose che qui si enumerano non sono materia prima clic rispetto a certe industrie, ma sono esse stesse prodolti di altre. (2) Per esempio falciare i prati, tosare le pecore, ecr.