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L’uomo politico. ceda più nulla di simile, riconosci che <?j* che abbiamo detto prima l'abbiamo detto per questo (1). Socr. giov. Sia pur così. Ma procedi avanti For. Dico dunque che è necessario che io t* tu, ricordandoci bene di ciò che ora abbiamo detto, diamo biasimo e lode così di brevità come di lunghezza a ciò di cui volta per volta discorriamo, non giudicando le lunghezze le un<' rispetto alle altre, ma secondo quella sezioni' D dell’arte di misurare, che prima abbiamo detto dover essere tenuta a mente, quella in rapporto a ciò che conviene. Socr. giov. Benissimo. For. Non per altro ogni cosa ha bisogna di questo rapporto. Non avremo infatti bisogno di una lunghezza adeguata rispetto al piacere, se non in via accessoria (2); e quanto alla ricerca di quello che ci sia proposto, il poterlo scoprire nel modo più facile e più breve la ragione ci consiglia di tenerlo in conto non di principale ma di secondario, e di onorare invece assai di più e innanzi tutto quel metodo che rende capaci di distinguere secondo specie, e così col* E tivare quel discorso, anche se sia lunghissimo a tenersi, che rende più inventivo colui che l'a- (1) E perciò non era nè lungo nè a sproposito. (2) Vuol dire che il canone su cui alla sua volta s> lia da determinare la convenienza è la ragione, non il piacere o il comodo nostro, che potranno esser temili in conto soltanto come cose secondarie.