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33» L'uoiho p XXV. For. Più grande, caro Socrate, è questa im presa anche dell'altra; sebbene anche di quella ce lo ricordiamo come è stata lnnga. A oguj modo il presupporre su di ciò una cosa come questa, è molto ragionevole. Socr. giov. Quale cosa? For. Che una volta o l’altra ci sarà pure bisogno di quel che si è detto ora per la dimostrazione stessa dell’assoluto (i). Che poi, per cifi che serve al caso nostro, la cosa sia provata bene e a sufficenza, questa argomentazione mi pare ci soccorra magnificamente (2), cioè che ci (1) ~iì; non óei'/oei roO vùv ÀeyJ)ivios iiqù$ rl/v ntjir ai'iò làxQifiìg àniieigiv. Che cosa è questo àxQipi; clic ci si propone di chiarire? È l’esattezza, ma anche qualche cosa di più dell’esattezza; è ciò che è In cosa in sè spogliata delle superfetazioni e degli accidenti: perciò ho -tradotto t’assoluto. 11 Campbell e il Rau.i ¦< (P/atons phi/os. Enhuickcltmg, p. 354) pensano che questo possa essere un accenno alla materia del terzo dialogo del programma, il Filosofo. — Non giova, ed è da rifiutare, l'emendamento da riferirsi ad àniSeifir, proposto dall’Asr (Ltr.v. Pia/.) e dallo Schibiekmacher. (2) Sri (Jt .fpij rà vvv xaS.iìis v.cù Ixavùig óelxvviat. finv.iì uni porftnv /icyaAojtpcjrùtS ijfltv oitog i xriyoy, <ù<r ¦/.. r. ?.. Non trovo da mutar Sri in S « col Camphkix: Sri è congiunzione; e flotj&elv Sri è come Stixvvvtti «Su