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L’uomo politico. 331 Por. Se dunque distruggiamo la politica, senza uscita sarà la nostra conseguente ricerca della scienza regia. Sock. giov. Proprio così. Fok- Forse che dunque, come nel Sofista (i) siamo riusciti a dimostrare che è ciò che non è, poiché il ragionamento non avea che questa soluzione, così qui dovremo costringere il più ed C
- | meno ad esser misurabili non solo nel rapporto reciproco, ma anche in rapporto alla prò- »
Suzione di ciò che è nel . giusto mezzo (2)?Pe- 1 rocche non è certo possibile che nè politico nò alcun altro si dia indiscutibilmente competente nel suo operare, quando ciò non sia ammesso. Socr. giov. Facciamo dunque ora questo di buon proposito. I [ (i) Questa e quella di p. 286 B sono le sole citazioni che si abbiano in Platone deh titolo d’un’altra sua opera, tanto più notevoli in quanto il Sofista si fìnge tenuto
- nello stesso giorno di questo dialogo. Che se qui si può
I tirando spiegarla per una brachilogia =¦ “ quando si parlava del Sofista lo stesso spediente non si può j adattare al secondo luogo. (2) ngòs ti/ v rov fi si oiov yévsoiv.' La stessa frase è i ripetuta poco dopo, p. 284 D; e da essa il Ritter |/fc U. p. 82 sgg.) trae delle induzioni relative all’essere del mondo fenomenico, che son troppo gravi per poter I accettarsi su cosi debole fondamento : è assai più semplice intendere il tov jiciqIov per la cosa a cui si applica il /u'iqoi’, e allora l’idea sarebbe il fiitQov (efr. p. 284 B) e il yiyvifttt'Ov, l’esemplato sul fiétgov, diverrebbe /1 ìiqiov: cfr. Sopii, p. 235 E: tì/v roì> /“/•>jfiatos ytvenii’ ànioyùittw, che mi pare adatto analogo.