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rte 321 L’uomo politico. sola eli quelle che tutti conoscono, quella del lanificio. Sock. giov. E come no? For. Ma dell'arte del lanificio vi sono du sezioni, e ciascuna delle due è per sua natura parte insieme di due altre arti. Socr. giov. In che modo? For. L’arte del cardare e metà di quella del lavoro della spola e quante (i) separano l’una dall’altra le cose congiunte, tutto questo si pU£> dirlo in certo modo come uno degli aspetti appunto del lanificio ; di fatti avevamo pure due grandi arti in generale, una congiungitiva ed una discriminativa |diacritica]. Socr. giov. Sì. For. Alla discriminativa pertanto appartiene la cardatoria e tutte quelle che ora abbiamo deito. Infatti lo sceverare che si fa delle lane c degli orditi, ed avviene in un modo con la (l) Y.al tò vijs xefjxiatixijptov ned Bau r« §vytt€ifitra àn à?.?*ì)Aiov àtplozrjQi. Il testo è sano : vero è che Pemcn* damento del Madvic. (O. c. p. 386) xat>’ noa parrebbe darci un senso più preciso determinando quale ò la parte del lavoro della spola che appartiene a questa sezione; ma che esso sia da rigettarsi è chiaro da ciò che segue poche linee dopo, dove il forestiero si riferisce a queste arti come a molte (rà vvv òr, tftftévta «.Tarmi, mentre l’emendamento le ridurrebbe a ima sola. Per l’arte discriminativa o diacritica dr. Sopii. p. 226 C; della sincritica invece non si parla in alcun altro luogo antecedente, e nasce qui per antitesi necessaria della diacritica.