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. 322 L'UOÙIO politico. Sock. giov. Giustissimo. Fok. Forse che dunque ij nostro discorso in. torno all'arte testoria, a quella parte cioè che ne abbiamo scelto, sarà suflicentemente definito se la porremo in conto della più bella e pj{, grande di tutte le cure, quante ve n’ha intorno D a veste di lana? O potremo dire mai alcun che di vero, anche se non chiaro nè pieno, prima di levar via tutte queste (l)? Socr. giov. Dici bene. XXIII. f For. Non dovremo dunque allora far come se detto, acciò il nostro discorso proceda in ondine? VII 329 C, ma nel senso volgare di complice, cooperatore. Qui invece e nella pagina seguente esso è definito nel senso tecnico e preciso della circonlocuzione del Fedone. Vicinissimo a questo, ina non proprio identico, t il significato di causa materiale in opposizione a causa finale, che svvalc,0S assume in Tini. pp. ,|6 D e 74 Ij. (1) Ottimamente il Campbeij. nota qui il progresso nella teoria della conoscenza dal Teeteto al Politico. Nel Teeteto, p. 208 C-D, il sapere è definito il trovare un segno per il quale una cosa differisce da tutte le altre, come, per esempio, del sole riconoscere che e il più luminoso degli astri che girano intorno alla terra. Ma dopo la teoria esposta nel Sofista non basta più per conoscere una cosa dire in che sia diversa dalle altre : provato che il diverso o il non essere è, bisogna determinare in che consista questo diverso.