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L’iioiho politico. 313 Sock. giov. Come no? 278 For. Ma di queste stesse (lettere) viceversa [ jn altre (sillabe) dubitano e s'ingannano e nel- l’opinione e nel discorso. Socr. giov. Sicuramente. For. E non è forse questa (che dirò), la via [ più facile e più bella di condurli a ciò che ancora non conoscono? Socr. giov. In che modo? For. Ricondurli prima a quei casi dove hanno opinato di queste stesse (lettere) rettamente, e condottivili porle accanto a cfuelli che ancora non conoscano, e paragonandoli far vedere B l’uniformità di natura che è pari nell'uno e nell' altro collegamento, fino a che tutto ciò che era stato opinato giustamente sia ben di- Ìmostrato in paragone di ciò che non era stato riconosciuto, e per mezzo di queste dimostrazioni, che diventano allora esemplari, si faccia sì ' che ciascuno degli elementi tutti di qualsiasi sillaba sia denominato, quello che è differente, come differente dagli altri, e quello che è lo
- stesso come lo stesso sempre allo stesso modo c
con sè stesso (l). Socr. giov. Precisamente. col più noto cfr. anche il Sofista p. 218 C-D. — Qui i ragazzi che imparano a leggere sono l’esempio che chiarisca che cosa sia esempio. (x) Nota questa espressione estesa qui alle cose materiali, mentre nel Timeo è riservata esclusivamente per le idee. FrACCAKOI.I, Il Stifitla. 27 314 L'