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L’uomo politico. 311 I per dimostrare oltre che prestamente anche solen- B finente l'errore della rappresentazione di prima* f credendo che per il re s’addicesse trovare dei grandi esemplari, messaci sulle spalle la straordinaria mole del mito, siamo stati costretti *di adoperarne una parte maggiore che non occorresse Perciò abbiamo tirato la dimostrazione molto in lungo e al mito non abbiamo affatto posto il suo termine, ma precisamente il discorso nostro, come una pittura, pare che«abbia bensì C quanto basta di fuori i contorni, e l'evidenza invece, quale si dà con le tinte e con la mistione dei colori, non labbia ancora ottenuta. Meglio pCrò clic non col disegno o con qualsivoglia opera manuale, qualunque figura la si può rap- i presentare con le parole e col discorso, per chi sia atto a tener dietro, e solo per gli altri con delle cose materiali. Socr iuov. Questo va bene. Ma in che senso tu affermi che non si sia chiarito bastevolmente, I dimostracelo. f For. E difficile, o caro, mostrar sufficente- D mente alcuna cosa di qualche rilievo senza servirsi di esempi. Perocché c’è pericolo che eia- uso, almeno in prosa, si può dubitar molto; e l’esempio che nc abbiamo in Sofocle, El. 1500, è nella forma passiva e in terza persona singolare. Molto più naturale mi pare congiungere ixefiftaAAófievoi ì/.anca = “ aggiungendo ornamenti uno dopo l’altro Mutar poi fy.aata in ixdaioig, come propone pure il Campbell, mi pare • sia eliminare una parola che può essere sì e no difficile, per sostituirne una affatto inutile anzi ingombrante. 312 L’