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. 308 L'uomo politico, For. Allo stesso modo con che prima distin guevamo l’allevamento del gregge in camminanti ed implumi e non promiscui e senza corna di stinguendo secondo queste stesse differenze anche il governo del gregge, avremmo potuto comprendere del pari nel discorso tanto l’autorità regia d'ora quanto quella del tempo di Crono. Socr. giov. E’ pare. Ma domando di nuovo che cosa ne consegue. For. È chiaro che posto così il nome del governare la greggia, non ci sarebbe inai acca- B duto che alcuno impugnasse che ciò non sia affatto un prendersi cura, come allora giustamente si contrastò non esservi in noi (i) alcun’arte degna di questo appellativo di allevatrice, e qualora mai ve ne fosse una, attagliarsi essa piuttosto a molti altri prima e meglio che a un re. Socr. giov. Verissimo. For. Ma cura di tutta insieme la comunità umana nessun’altra arte avrebbe ragione d'ailer- mare d’essere più e a preferenza della regia c C che si estende su tutti gli uomini. Socr. giov. Dici benissimo. For. E dopo di ciò, o Socrate, o che nonoi accorgiamo che proprio anche nel conchiudere abbiamo commesso un altro grosso errore? Socr. giov. Quale? For. Questo, che se anche eravamo del tutto persuasi che vi fosse un’arte qualunque dell aliti) Cioè nel nostro soggetto, nel re./