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uomo politico. concorrono a provvedere alla vita dell'uomo, di qui Juron tratte, dopo che da parte degli Dei come si è detto appunto ora, si cessò dalla cura . degli uomini e convenne che questi di per S(\ si costituissero il tenore di vita e se ne curassero essi stessi da sè stessi, allo stesso modo che fa anche tutto il mondo, cui imitando e accompagnando in ogni tempo, allora a quel modo e adesso così, e si vive e si nasce. E E quanto al mito, abbia esso qui fine ed ora ce ne gioveremo per discernere quanto noi si errava nel discorso di prima nel rappresentarci l’uomo regio e il politico. XVII. Socr. giov. Come dunque c in che misura credi che ci sia accaduto d’errare? For. Lieve abbastanza in un senso, sotto un altro aspetto invece assai forte e maggiore di molto e da più che prima noi credessi ( i). » (i) Tjj (itv jì(>a/vic(>ov, ir/ Si fidAa yevvatov xal .ioA/ty ftcì£ov xul ,-iAe'ov 5 idre. La domanda cui qui si risponde non è, come molti intendono, quale e quanto grande sia l'errore, ma quale e quanto grande il Forestiero <ìffertHi che esso sia: perciò qui il verbo principale da sottintendere non è ioti ma Non è dunque un errore nuovo che parte sia maggiore parte minore di un altro di prima, ma un errore solo con quello, di cui