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Sock. giov. Che cosar Fok. Che un cotal sistema di ragionamenti (i non ha più a cuore ciò che è molto dignitoso in confronto di quello che no, e non tiene in minor conto il più piccolo a paragone del mag. giore, ma sempre tira via per la sua strada finché viene a capo di ciò che è vero davvero Socr. giov. Si vede. For. Pertanto, per continuare, affinchè tu non mi prevenga domandando la via più breve, di cui si parlava, per giungere alla definizione del re, vuoi che io stesso ti preceda? Socr. giov. Sicuramente. For. Dico dunque che allora conveniva distinguere subito l'animale di terra in specie hi- pede e quadrupede, quindi vedendo che l'umanità va insieme solo coi volatili (nell'esser bipede}, la greggia bipede di nuovo dividerla in nuda <¦ pennuta (2), e divisala così, e fatta manifesta (1) "(hi tfj totpóe fie&66(fi t&v Aóymv oiUt (Jfufor/poc uùAÀor éfiéAtioti’ I] /ti/. Vale appena la spesa di notar? che tòiv Aó/tof va congiunto con fted-óiifi, e non cun aeuvoiìqov, come vorrebbe lo Stallhaum. (2) “ È impossibile spiegare questo passe in modo ila scagionare il Forestiero di inesattezza. O egli hu di* menticato che la classe dei pennuti era stata esclusa (p. 264 E), o di proposito comincia la via più breve da un punto antecedente a quello dove egli ha notato die e’eran le due vie... In tutti i casi la parola itt*6r [ani- male di terraJ è usata qui in senso diverso da quello di sopra [p. 264 E: animale che cammina], dove era opposta a quelli stessi volanti che qui sono in essa inclusi: rrfjrfi’ pertanto qui vale l>}QojìutvxAv \ckttM •<«/