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L'uomo polìtico. 263 ositiva ( 1) e l’altra critica, potremmo dire Mgycr distinto acconciamente? r gotK. giov. A parer mio almeno, sì. pois- lluelli che fanno qualche cosa in comune, sono ben contenti se si trovali d’accordo* Sock. Giov. E come no? foR- E>no a che dunque siam d'accordo su ciò tra di noi, lasceremo stare le opinioni degli altri- Socr. giov. Si capisce. IV. Por. Su via dunque, di queste due arti l'uomo C rtgio in quale s’ha da porre? Forse che nella critica, come uno spettatore qualunque? O lo riterremo appartener piuttosto alla dispositiva, come padrone ch’egli è? Sock. giov. Come non piuttosto a questa? Fok. Ora l'arte dispositiva bisogna vedere se non sia alla sua volta spaccata in qualche luogo. Ed a me pare che press'a poco sia qui ; come l'arte dei rivenduglioli si distingue da quella di chi vende i propri prodotti (2), così la specie D regia pare distinguersi dalla specie degli araldi. (1) ixuaf.ut.6v. Ho usato dispositiva nel senso in cui Tosano i legali quando distinguono la parte dispositiva (do* quella che decide e prescrive) di una sentenza dalla sua motivazione: ordinativo poteva esser equivoco, (a) Cfr. Sopii, p. 223 D.