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Quali? [ Fok. Quelle dei sogni, e anche di giorrto I te chiamiamo apparenze naturali, come l’ombra quando si interclude in parte il raggio jc| fuoco (i), e il riflesso, qualora la luce nostra C l'altrui convergendo in uno sulle cose lucide e liscie produca un'immagine che dà una Sensale contraria alla vista solita (2). Teet- Due sono adunque queste opere della foduzione divina, la cosa in sè e l’immagine che l’accompagna. For. E che diremo della nostra arte (umana)? \on diremo noi che la casa vera e propria la facciamo noi per mezzo dell'architettura, e che con l’arte grafica se ne fa un’altra che è come ¦un sogno (non divino ma) umano per gente desta? (3)- ji) qiu« Btav év n't> nvQÌ attàtos iyylyvijiai. Tutti Inducono alla lettera e nessuno spiega che cosa sia l'ombra che avviene o si manifesta nel fuoco. Io penso che qui i* l,ì‘ nvQ‘ P°ssa voler dire nello spiazzo illuminato dal fuoco o dal sole (e con questo senso ho tradotto), come noi diciamo stare al sole, per stare dove il sole illumina: sarebbe dunque la macchia scura nello spiazzo illuminato. In <ie Rep. VI. 510- luogo simile a questo, queste immagini ombre sono dette come qui oxiat, ma senz’altra giunta. (2) Sii questa teoria delle immagini negli specchi cfr. Tini. p. 46 AB, che è affatto analogo, e veggasi a schiarimento ivi la mia nota. (3l Come dell’arte divina vi sono le cose e le imma- «ini, così dell’arte umana: l’architettura è produzione umana di cose; il disegno dell’opera architettonica è 246 II sofista.