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For. E hoi c gli altri animali e gli clemJM di cui consta tutto ciò che si produce, i] e l'acqua e le altre cose sorelle di queste si tutte produzioni di Dio fatte da lui essJH prio (il una per una. Non è vero? Teet. Così è. For. Accanto a ciascuna di queste si schicn$^_ le immagini, non realtà, prodotte anche qu«to| da artificio divino. (l) 'H/iets Uiv nov xaì ràAÀu y.uì 4J rpvxrir' tati, jivq y.uì Bòtoli y.a! rà loùituv àfoAnà è, ni- yf.vvijfiu.ta itùvtu Tatiev, uòiù à.teipyaafu'va fraina. Questo periodo non corre: non si può intendere rij/itv id/.Àa tu’a ànuoyaautva, perchè il /tév e il xo) che sono dopo fj/teìc; indicano che iiftttg va nella siia« schiera di ?<.»a ecc. Ne c’è ragione che noi siamo e*;tas dalla creazione, senza dire che la posizione stessa p«r cosi dire enfatica di mostra che questo non pi» essere l’ozioso personale di tautv. Avea ragione dunque I’Heindorf di mutarlo in /,,<<«?. Io però non credo che l'errore stia in e tenendo questo, pfopongo uni correzione più spiccia e più utile alla chiarezza, ad toficv sostituisco t'ofiév, e cosi ho tradotto. A ina riclliaiu;. Vaiito.toujtixrSv di quattro linee sopra e vale a indicare le cose proprio, le cose stesse, non le loro immagini. Questo luogo è decisivo per ritenere che Platone |m- nesse la materia come creata : veggansi in proposito ; miei Prolegomeni al Timeo, cap. Ili pag. qO-98. I Teet.