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Il sofista. 229 Teet Sì. foK- E se l'inganno è, è necessario che tutte cose siano piene di simulacri e di immagini c di apparenza. 'j'yjT. E come no? poR. Ma il sofista abbiamo detto che si era rifugiato in questo luogo, e che però impugnava che assolutamente la falsità neppure esistesse, D rocche il non essere nessuno l'abbia mai pensato nè detto, come quello che in nessun modo possa partecipare dell’essenza. Tekt. S'era detto così (1). For. Ora invece si è veduto che anche questo partecipa dell'essere, così che su tal punto forse non vorrebbe più combattere. Ma forse direbbe che delle specie alcune partecipano del non essere ed altre no, e che il discorso e l'opinione sono di quelle che non ne partecipano. Per tal modo l'arte delle immagini e la fantastica, dove abbiamo visto ch’egli dimora (2), egli di nuovo E sosterrebbe ad oltranza che non sono affatto, quando l’opinione e il discorso ‘non partecipano del non essere (3) ; nè assolutamente infatti poter darsi falsità, quando non esista questa comunanza. Perciò bisogna prima di tutto indagare, il discorso, l'opinione e l'immaginazione che cosa siano, affinchè, come sien chiari, conosciamo (1) Cfr. p. 239 C-D. la) Cfr. p. 236 C. (3) Poiché il non essere è, la non partecipazione ad ev*) toglie questo modo di essere. FaACCAXou, tl Sirfiiiéi. ao 230 11