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32.) // sofista. E che sono in rapporti reciproci, osammo dire che ciascuna parte di essa che e in contrappog(3 con l'essere questa appunto ì’ veramente il non essere. ' Teet. E assolutamente, o forestiero, mi pa,J che abbiamo detto verissimo. Fok. Nessuno dunque dica di noi che dichiarando il non essere contrario dell'essere osiamo dire che è (i). Perocché noi ad un suo qualsiasi contrario abbiamo detto addio da un bel pezzo 259 sia che sia, sia che no, sia che si possa o non si possa darne ragione. In quanto poi a quello che ora abbiamo detto, essere ciò che non è o dimostrandoci che non abbiamo detto il vero altri ci persuada, o finché sia incapace di p^! suadcrci, dovrà anch'egli dire, come diciamo noi, che le specie si mischiano reciprocamente, e che, poiché l'essere e il diverso penetrano nelle altre tutte e tra di loro, il diverso, partecipando dell’essere, per tale comunanza appunto é, non è però ciò di cui è partecipe, ma diverso; ed essendo diverso dall'essere, ne viene di necessiti evidentemente che è non essere: l'essere invece, B in quanto partecipa del diverso sarebbe diverso dalle altre specie, ed essendo diverso da quelle (1) Il non essere, cui si limita questa argomentazione, è il non essere relativo, e perciò esso non è contrario all’essere, ma soltanto diverso: il non essere assoluto, «4 injóafiùis «Ti’, non è preso in considerazione, anzi Plutone'dichiara che qui non vuole occuparsene. Si capisci* da sè che il contrario dell’ Essere non potrebbe mai essere.