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ofista. •For. Una infatti in certo modo è anche q® ma ciascuna parte di essa- che vien limitiM qualche cosa separatamente ha un titolo! proprio : per questo si parla di molte arti J J D molte scienze. % Tekt. Precisamente. For. E così anche le parti della natura dfl diverso, che in sè è una, sono in questa sQgfl condizione (i). Teet. Probabilmente. Ma vogliamo dir come*! For. Al bello c'è correlativa (2) una qualche parte del diverso? Teet. C’è. For. E questa dunque la diremo senza nome 0 che ne abbia uno? Teet. Che lo abbia. Perocché ciò che oajjfl volta diciamo non bello, questo non da altra cosa alcuna è diverso se non dalla natura del bello For. Orsù ora dimmi questo. E Teet. Che cosa? For. Una certa altra cosa ben determinata d'una data specie dell'essere, e che viceversa « contrappone a qualche cosa che è (3), — quesln accade sia dunque il non bello? (1) Il diverso è molteplice quante sono le arti « le scienze, in quanto il suo oggetto è di volta in volte dò che non è oggetto di quella tale arte o scienza, 1 (2) àvcm&éfievov £ un po’ più che correlativa 1: un po’ meno che contrapposto : badisi ad ogni modo .1 non confonderlo col contrario: esso è sempre il diven—ma in rapporto determinato e non generico. (3I 'AAAo ti nai' Bvtuìv tivòg tvtg yti’ol'j àtfopmMt xal 11 8vrwv ab 1idAtv dvrire&iv offra (vii