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sta. For. E questo non potrebbe essere se l'essai e il diverso non differissero di gran lunga M loro. Che se il diverso partecipasse di tutt’e du questi modi come l'essere (i)r, avverrebbe qjflj che volta che qualche cosa della specie del djj verso sarebbe diversa non in rapporto ad un'altra- mentre invece a noi è risultato di necessità eh» assolutamente ciò che sia diverso è quello che. è (2), in rapporto ad un’altra cosa. Teet. È come dici. For. In quinto luogo dunque tra le specie che prescegliamo annovereremo la natura del E diverso. Teet. Sì. For. E diremo che essa è tale che si insinu? in tutte le altre: ciascuna cosa singola infatti t diversa dalle altre non per la sua propria natura ma perchè partecipa dell’idea del diverso (3), Teet. Evidentemente. (1) Cioè: se il diverso oltre che relativo fosse amile assoluto come è l’essere. (2) tovd’ Sneg iatlv — Huqov, cioè è diverso: badisi nella versione per l’analogia della forma a non equi vocare scambiando questo per ciò che è. (3) Non è questo un ritorno alla teoria della La della prima teoria delle idee era tra le cose e le idee, questa è tra le varie idee. Per la teoria dell* fiit>égig cfr. i miei Prolegomeni al Timeo, cap II, § 2