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Il sofista. 203 suri effetto. Il moto e la quiete dunque non " teciperanno in alcun modo dell'essere (l). - Xeet- No certo. ' 35a poK E che ? Sarà mai questa o quello, quando non partecipi dell'essere? Teet. Non sarà. For Ecco che subito che hai ammesso questo, tto, come pare, è andato a soqquadro, e in- 'etne le teorie di coloro che il tutto lo muo- ono e quelle di coloro che, perchè è uno, lo tengono fermo, e quelle di chi dice che ciò che è . ne|je idee perduranti sempre nelle stesse rela- joni allo stesso modo. Perocché tutti questi vi congiungono l’essere, dicendo gli uni che essen• sìalmentc (2) si muove, gli altri che essenzialmente sta fermo. Teet. Evidentemente. Fon. E così pure anche quanti talora con- B giungono tutte le cose e talora le dividono, sia che (le congiungano) in uno e dall’uno (le dividano) in infinite, sia che le dividano in elementi di numero limitato e di questi le compongano, e del pari se ammettano che questo avvenga a patte a parte (3), e del pari se continuamente (4I; a questi patti costoro non direbbero che ciancie, se non si dà alcuna commistione. Teet. Giustissimo. (ij Questa illazione mi par meglio intenderla come positiva anziché come interrogativa. (a) Svtoii, veramente, effettivamente. (3) Empedocle. I4) Eraclito. // sofista.