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Il sofista. 201 XXXVII For. Noi parliamo dell'uomo, è egli vero ? chiamandolo con diversi altri nomi, attribuendogli e i colori e le forme, e dimensioni e vizi e virtù, in tutti i quali casi ed altri infiniti non B solo lo diciamo essere uomo, ma anche buono, eccetera, eccetera; e cosi parimente le altre cose secondo la stessa ragione, mentre ciascuna la riteniamo per una, viceversa la chiamiamo come molte e con molti nomi. Teet. Dici il vero. For. Donde, io credo, abbiamo preparato un bel pasto per i giovani, e anche per i vecchi che cominciano tardi ad imparare (l). Perocché subito è pronta a chi che sia l'obiezione, essere impossibile che i molti siano uno e l’uno molti; t: si divertono a negare che si possa dire l'uomo buono, ma solo il buono buono e l’uomo uomo. C (t) Molti sofisti della nuova scuola cui aderì anche Amistcne. allora già innanzi negli anni, per una rigida interpretazione dell’eleatismo, sostenevano, con meraviglia dei novellini, che non si può predicare nulla di nulla; posto rhc uomo e buono sien due cose differenti, non era possibile secondo loro dire l’uomo è buono, perché con ciò si introdurrebbe quell’eguaglianza che si deve escludere. Ma non d’eguaglianza qui si tratta m.i di somiglianza. 202 II so