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fista. For. Esamina perciò più chiaramente se, 0v« ' 350 ammettessimo ora questo, non"ci si domand» rebbe con ragione ciò che noi stessi abbiane domandato allora a coloro che il tutto lo dicevano essere caldo e freddo (1). Teet. Che cosa? Ricordamelo. « | For. Volentieri. E cercherò di farlo interrogando te come allora loro, affinchè nello stesso tempo andiamo anche un po' più avanti. Teet. Benissimo. For. Orsù, moto e quiete forse che non le credi due cose oppostissime tra di loro? Teet. Come no? For. Eppure dici che sono del pari e ambedue e ciascheduna? B Teet. Lo dico infatti. For. Forse intendendo che si muovono tutt e due e ciascheduna, quando tu conceda che sono? Teet. No affatto. For. O vuoi indicare che stanno ferme coi dire che sono tutt'e due? Teet. E in che modo? For. Una terza cosa dunque oltre di queste tu nell'anima tua ammetti sia l'essere; e assumendo come comprese in esso la quiete ed il moto e considerando la partecipazione loro con l’essenza, perciò hai detto di entrambe che sono? C Teet. Poco ci manca davvero a indovir che ciò che è è una terza cosa, quando diciamo essere e il moto e la quiete. (1) Cfr. p. 243 DE.