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so/iita. j&j corpi di queN’ altri e *a loro affermata verità minuzzandoli in briciole nei loro discorsi iti- c vece di essenza li chiaman generazione che protede sempre. E tra i due eserciti per queste cose, 0 Teeteto, dura la battaglia accanita e contifiua. Teet. Verissimo. Fok. Sentiamo dunque a parte da tutt'è due |e fazioni che ragioni hanno da dire a favor dell’essenza che riconoscono. Teet E come poi le sentiremo ? For Da coloro che la pongono nelle idee è più facile; sono infatti più mansueti: ma da quelli che tirano a forza ogni cosa al corpo è più difficile, e forse si può dire anche impossibile. Però io direi che per questi si debba fare D a quest’altro modo. Teet. In che modo? For. Il meglio di tutto, se pur fosse possibile, ‘ sarebbe il farli loro effettivamente migliori. Ma se questo non torna, immaginiamoli tali almeno nel discorso, supponendo che vogliano risponderci più secondo le regole che non fanno ora: perocché ciò che è consentito dai migliori ha [liti autorità di ciò che dai peggiori. Noi poi non ci daremo tanto pensiero di loro quanto di cercare la verità. Teet. Benissimo. E Comune a varie scuole, compresa quella di Piatone Mc-so (cfr. Proleg. cap. Ili p. 50 n 4): più specialmente i Ira/u,untori dei corpi di cui qui si parla pare siano i Megarici. Essi cioè dimostrano che i corpi e le cose non sono ina continuamente divengono.