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// sofista. 179 XXXII. For. E che poi ? Da quelli che dicono che il tutto è uno, non dobbiamo noi forse cercar d'in- forniarci, per quanto è possibile, che cosa intendono per ciò che èì Teet. Come no? For. Rispondano dunque a questo: — Dite voi che v’è soltanto una cosa ? — Sì, risponderanno. 0 no? Teet. Sì. Foa. E che? (Col nome di) essere chiamate voi qualche cosa ? Teet. Sì. For. Forse, quella stessa che chiamate uno, adoperando due nomi per la medesima cosa (i), 0 in che altro modo? Teet. Che risposta, o forestiero, potrebbero dare dopo di ciò ? For. È chiaro, o Teeteto, che a chi ha posto questo principio non torna la cosa più facile di (1) Dicendo gli Eleati che Vessere è uno, si domanda se essere ed uno sono la stessa cosa : se sì, è ridicolo che la stessa cosa si chiami con due nomi. I rapporti dell'Essere con l’Uno sono il soggetto della lunga discussione senza uscita della seconda parte del Parmenide. Qui ci si torna sopra più in breve col proposito di giungere ad una soluzione. tBo 11 so