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Il sofista. 173 Fok. Perchè per difenderci ci sarà necessario di mettere alla prova il discorso di Parmenide gestro padre e forzare la dimostrazione, che e ciò che non è per un certo rispetto è, e viceversa ciò che è in un certo senso non è. Tsbt. Tale, si vede, è il punto su cui nei discorsi nostri dovremo contrastare. For. Come non lo vedrebbe infatti, per così dire, anche un cieco? Poiché fin tanto che queste E cose non siano nè confutate nè approvate, quando uno parli o di discorsi falsi o di opinioni o di simulacri o di immagini o di imitazioni o di appariscenze, sia proprio di queste cose stesse (i), sia anche delle arti che di queste trattano, difficilmente sarà in grado di non far da ridere, costretto a dir cose che sono in contraddizione con lui stesso. Teet. Verissimo. For. Per questo dunque bisogna che ora abbiamo il coraggio di attaccare il discorso pa- 242 terno, o se no, s’ha assolutamente da lasciar stare, se c'è qualche ripugnanza per farlo. Teet. Ma che nulla ci abbia a trattener mai da ciò in alcun modo ! For. Ancora una terza cosa, ma piccola, ho da chiederti. Teet. Non hai che da dirla. (i) thè tliùiAo) i> che elv.6 vtuv eh e /iiftijfiduuv eh e ipav- fd'Hiarw aitùv. ij xal te/vùt' rùv Boai negl tavtd eiot. Pongasi col Campbell virgola dopo rpaviaoudiaiv, affinché sia subito chiaro che ahimv si riferisce a tutti i genitivi precedenti e non soltanto all'ultimo. 174 li sofista.