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140 | Il sofista. |
Teet. Nessuna.
[B]For. Su via ora: della didascalica s’ha forse da dire che vi sia una specie sola, o invece più, e due poi grandissime? Osserva.
Teet. Osservo.
For. Pare a me che potremo trovarle al più presto in questo modo qui.
Teet. In quale?
For. Considerando l’ignoranza se ammette un qualche taglio da farle in mezzo. Perocchè qualora sia duplice, è chiaro che questo costringe anche la didascalica ad aver due parti, una per ciascuna specie di essa.
Teet. O dunque? Forse che per te è chiaro già in qualche modo ciò che ora si cerca?
[C]For. Dell’ignoranza infatti mi par di vedere una specie grande e pericolosa ben definita, tale da contrappesare tutte le altre sue parti.
Teet. Quale mai?
For. Quella di chi non sa e crede di sapere; per causa della quale forse ci avvengono a tutti gli spropositi tutti che commettiamo con l’intelligenza.
Teet. Vero.
For. E a questa sola parte dell’ignoranza io credo si applichi il nome di sciocchezza1.
- ↑ ἀμαθία = inscitia come sottospecie della ἄγνοια qui ha un significato particolare, difficile a tradursi: Schleiermacher lo rende con Thorheit; Mueller con Unwissenheit; Jowett con stupidity; Chauvet con ignorance come anche ἄγνοια; Cousin con sottise, e questo mi par preferibile.